Se ti sei posto la domanda “cosa devo fare per aprire un’attività?” perché hai in mente di fare il grande salto, di metterti in proprio, di diventare imprenditore, magari iniziando da un piccolo negozio nel tuo paese oppure lanciando sin da subito un business in una grande città, sei nel posto giusto.
Quella che stai pensando di fare, infatti, è una scelta importante, difficile, per alcuni versi insidiosa: occorre poterla fare limitando al minimo i rischi ed evitando gli errori che, sin da subito, possono influenzarne e condizionarne il buon andamento.
O, ancora peggio, determinarne la chiusura. Con tutte le conseguenze del caso.
In questo articolo vedremo insieme le insidie, i rischi e gli errori più temibili da evitare per chi decide di avviare un’attività commerciale.

Sopravvalutare le proprie attitudini imprenditoriali
Quando si decide di avviare un’azienda occorre avere competenze specifiche nei più diversi settori che l’attività imprenditoriale coinvolge. Si parte sempre motivati e determinati, spinti dall’entusiasmo di lavorare finalmente per qualcosa di proprio, ma si tralascia spesso la valutazione delle proprie attitudini imprenditoriali.
Uno degli errori da evitare nell’apertura di un’attività è quello di sottovalutare le attitudini che occorre avere per fare l’imprenditore.
Occorre in pratica domandarsi: “posso essere un buon imprenditore?”
“Ne ho la capacità, le caratteristiche, l’abilità, i punti di forza e sono capace di sopperire alle lacune?
Le persone che mi circondano mi riconoscono capacità organizzative e gestionali, di relazione con le altre persone, di autonomia decisionale, di innovazione e cambiamento, e di propensione al rischio?“
In breve possiamo dire che l’imprenditore innanzitutto è propenso a rischiare, sa gestire ansie, stress e preoccupazioni, è dedito al sacrificio, ed ha una costante attenzione all’amministrazione delle proprie finanze.
Comunque sia, informarsi sul mercato di riferimento e frequentare corsi di formazione vi consentirà di colmare le lacune e correggere i vostri errori.
Partire dalla fine

Se vuoi sapere cosa fare per aprire un’attività commerciale ti dico subito che uno degli errori da evitare è proprio questo: occuparsi subito di tutte le incombenze amministrative e destinare alla fine le operazioni strategiche.
Accade spesso che ci si preoccupi di andare dal commercialista per aprire la Partita Iva, procedere con gli altri adempimenti e magari impegnarsi già con contratti di affitto o altre spese, ancor prima di aver considerato attentamente tutte le variabili che possono condizionare la scelta finale. Se non abbiamo ancora bene chiaro cosa vogliamo aprire, dove, come, con quali capitali, forse le pratiche amministrative e tutte le spese conseguenti possiamo farle attendere.
Rischiamo di dover spendere soldi per rimediare a scelte affrontate. Si pensi alla scelta di un regime fiscale non consono, di una forma giuridica non adatta alla nostra attività, etc.
Errori rimediabili ma sicuramente evitabili!
Esagerare nell’investimento iniziale
Per aprire una attività, partendo da zero, dobbiamo sicuramente mettere in preventivo di investire un capitale. Ed in alcuni casi anche importante.
Uno degli errori che più comunemente si commette è quello di strafare, ovvero di esagerare nelle spese di apertura.
Se apro un bar non necessariamente dovrò avere i tavolini o le poltroncine da 400 euro l’uno. Ovviamente questo è solo un esempio ma rende l’idea. Limitiamo all’indispensabile l’investimento iniziale, sapendo che strada facendo avremo modo di aggiungere e migliorare la nostra offerta, ed intanto verifichiamo il mercato reale e la risposta che ha dato la nostra attività commerciale.
Sia che si proceda con capitale proprio o con il ricorso al credito dobbiamo aver bene in mente che stiamo comunque rischiando: la scelta più saggia è sempre quella di limitare il rischio.
Non fare una ricerca di mercato

L’errore più grosso che si possa fare quando si decide di aprire un’attività commerciale è quello di non analizzare il mercato di riferimento.
Ho già evidenziato in un altro articolo l’importanza di capire che spazio di mercato può avere la nostra idea di business.
Molto spesso si cerca di seguire il trend del momento o i consigli degli amici.
Aprire un bar simile ad un altro che lavora tantissimo oppure una tipologia di negozio che si è visto a Londra, senza capire se può lavorare anche nella zona dove si vuole aprire il proprio, è un errore imperdonabile.
Non possiamo sapere quale sarà la risposta dei consumatori alla nostra idea, se la nostra attività inserita in un determinato contesto commerciale può ricevere la risposta adeguata, oppure se quel prodotto può piacere alla gente del posto.
Con una indagine, anche fatta in proprio, volta a comprendere la domanda, le tendenze e le abitudini commerciali del bacino di utenza sarà possibile capire se quella che abbiamo in mente potrà essere realmente una buona idea di business, pronta a confrontarsi con il mercato.
In poche parole: evitiamo di concentrarci sul prodotto, sul servizio e puntiamo ad analizzare i clienti.
Non analizzare attentamente i costi con un business plan

I costi che si debbono affrontare per aprire un’attività sono tanti ed occorre analizzarli ed esaminarli attentamente prima di intraprendere l’impresa.
Sia chiara sin da subito una cosa: non esiste la possibilità che si possa aprire un’attività commerciale senza soldi: un seppur minimo capitale iniziale occorre averlo.
E quali sono i costi che si affrontano? Sono tanti ed occorre averli ben chiari per non avere sorprese.
Spesso e volentieri si immagina di investire una certa cifra, poi si scopre che occorrono tante spese che non si erano preventivate e iniziano i problemi, perché non si sa bene cosa occorre fare per aprire un’attività.
Ed allo stesso modo occorre capire con esattezza quanto costerà gestire quell’azienda: l’affitto, le utenze, le assicurazioni, i consulenti, il personale, le forniture ed ogni singola voce di spesa che si andrà ad affrontare dovrà essere inserita accuratamente nel business plan.
Solo così si avrà ben chiaro quanto si dovrà incassare non solo per coprire i costi ma, soprattutto, per guadagnare.
Confondere ricavi con guadagni
E’ talmente elementare che non occorrerebbe rimarcarlo, ma questo è l’errore che comunemente si commette quando si gestisce un’attività.
Il ricavo è quello che si incassa dalle vendite, quello che abbiamo in cassa a fine giornata, ma che è ben diverso dal nostro guadagno. Per ottenere il secondo dobbiamo togliere dal primo tutto il necessario per pagare fornitori, affitto, mutuo, tasse, utenze, etc.
L’attività può anche fatturare (incassare) parecchio, ma se alla fine del mese tutto l’incasso viene utilizzato per spese significa che non produce utile, non fornisce un guadagno. Ecco perché è cosi importante redigere un business plan accurato.
Sottovalutare l’impegno
Se hai deciso di cambiare vita e diventare imprenditore non puoi pensare di avere un orario fisso, ferie e prenderti il tuo tempo dimenticandoti dell’azienda.
E’ bene che tu sappia che non ci sono orari per chi lavora in proprio, non ci sono malattie, influenze o mal di testa che tengano. L’azienda ha bisogno del suo leader in qualsiasi momento.
Meglio iniziare tenendo molto bassa la spesa per il personale: questo da un lato vi garantirà maggior guadagno a fine mese e, dall’altro, avrete modo di controllare la vostra attività senza delegare a nessuno il vostro prezioso apporto.
Un errore grossolano che si commette è quello di pensare sin da subito ad assumere collaboratori o dipendenti, incidendo pesantemente sui costi fissi, anche laddove non strettamente necessario.
Quando si apre una attività si ha un unica certezza: i costi che si andranno a sostenere.
I ricavi sono possibili ma di sicuro non certi, nonostante abbiate fatto la migliore delle indagini di mercato.
Ed allora meglio tenere snello lo staff ed iniziare con il minor numero possibile di collaboratori
Scegliere il socio sbagliato
“Non ho tutti i soldi necessari, come faccio ad aprire la mia attività?“
“Forse è meglio se mi prendo un socio“

La scelta di mettersi in proprio con parenti o amici per far fronte alla carenza di capitale si rivela spesso sbagliata. Il rischio infatti è di affidare parte delle proprie speranze a persone che non hanno la stessa passione, il medesimo spirito di sacrificio, o con cui non condividete esattamente la medesima capacità gestionale.
Ed ecco che in poco tempo nascono i primi dissidi: disaccordi su investimenti da fare, sul personale da assumere, sui fornitori da contattare, sulla ripartizione dei guadagni, sugli orari di lavoro da seguire. E questi sono solo degli esempi.
E se il socio fosse un familiare od un amico, quando si litiga, si rischia di rovinare sia il rapporto di lavoro che quello di amicizia.
Scegliere la forma giuridica non adatta
E’ il passo che segna fortemente il destino dell’imprenditore.
La scelta tra ditta individuale, società di persone o società di capitale è determinante, perché incide fortemente sulle responsabilità.
Occorre sempre pensare che le cose non vadano come abbiamo pensato e sperato e che se l’azienda avrà dei debiti è opportuno tutelare il proprio patrimonio con una forma giuridica che lo tenga al riparo dai nostri creditori.
Questa scelta a volte viene assunta solo in base ai costi di gestione. Certo, la ditta individuale costa meno di una società, ma non offre garanzie. Al contrario una società di capitali tiene al riparo il nostro patrimonio, ma ottiene difficilmente credito dalle banche in fase di start-up.
Non affidare questa scelta al caso, alla minor spesa o al consiglio dell’amico che sa tutto.
In sintesi: cosa occorre fare per aprire attività?
In questo articolo innanzitutto abbiamo elencato gli errori più importanti da non commettere.
Se vuoi approfondire invece l’argomento con tutte le cose che devi fare per avviare la tua tua attività commerciale ti consiglio la lettura dell’articolo Aprire un’attività commerciale: le cose che devi assolutamente sapere, in cui illustro dettagliatamente i passi da compiere.
Qui una breve sintesi:
1- Individuare la propria idea di business
2- Analizzare il mercato di riferimento
3- Stilare un business plan accurato e dettagliato
4- Studiare la strategia di marketing
5- Contattare fornitori affidabili
6- Scegliere la forma giuridica adatta
7- Rivolgersi al commercialista per gli adempimenti burocratici (apertura Partita Iva, etc.)
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